In questi
ultimi anni stiamo assistendo in parecchie località al recupero di vecchie vie
di comunicazione, usate dai nostri predecessori sia per spostamenti commerciali
sia individuali. Una di queste vie è il Sentiero del viandante, una
strada modesta dal punto di vista storico, ma rappresentativa della vita che si
svolgeva lungo questa sponda del lago di Como. Dopo l'attenta lettura di carte
e documenti antichi, si è ricomposto questo cammino selciato e gradonato e lo
si è consegnato, uniformando la segnaletica, agli escursionisti che lo
percorrono per il piacere del corpo e dello spirito. Dare a questa strada una
collocazione storica non è facile; fu probabilmente più usata nel Medioevo come
itinerario che da Milano risaliva verso le Alpi, transitando a mezza costa sui
monti e toccando gli abitati più antichi, allora lontani dalla sponda del lago.
Ma il percorso che i viaggiatori dovevano affrontare, una quarantina di km
circa, risultava molto disagevole a causa dei frequenti posti di guardia e di
pedaggio e malsicuro per le possibilità di frane e ghiaccio. Con il passare
degli anni, perse importanza e venne sostituito, almeno per il traffico
commerciale, dal più veloce e sicuro trasporto via acqua: frequenti battelli
risalivano il lago fino a Colico e solo i viandanti, i pellegrini e gli
eserciti, tenuto conto che ancora non esisteva un regolare servizio di
navigazione per le persone, sceglievano la via di terra. Questo percorso non
ebbe mai una sola denominazione, ma vari nomi locali (Via Ducale, Via Regia,
Napoleona, Strada dei Cavalli ed anche Via dei Viandanti) a significare che
esso era il collegamento di più percorsi, mai soggetti ad un'unica volontà
comune di politica stradale. Il Sentiero del viandante venne usato allora
solamente dagli abitanti del luogo come collegamento tra i vari centri
rivieraschi e fra le loro frazioni disseminate sulla costiera.
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