“La Provenza entra nel cuore e non se ne va più. La terra, il cielo, il mare fanno dolce violenza: paesi antichi, arroccati su pendii luminosi, rocce come trine, serafici campi di lavanda, fremiti bianchi su mandorli in fiore, abissi azzurri. Ora piuttosto freddi, ora intensi e alti all'orizzonte. Solo i colori di Cézanne hanno potuto dirli. Colori fermi e veri, che entrano dentro le cose stesse e si strutturano come architetture, e i colori di Van Gogh che se ne vanno in un volo senza fine e trascendono il reale. I vigneti, i pini, i cipressi, le case si dorano al sole nelle giornate calme, sprigionano un duro sogno nel vento che l'investe. Mantengono un'antica aria raccolta che resiste al tempo… un epicentro emotivo della Provenza è Arles coi suoi dintorni: il Rodano, la Camargue, Saint-Rémy. Vi plana l'azzurro più intenso del mondo, gli ulivi sono polverosi e il mistral brucia gli occhi. Van Gogh, venuto dall'Olanda, ne scopri tutti i colori, avanzò come un cieco nel tessuto della terra, sino ad allucinarsene. Senza pari la lotta ch'egli fece per trasformare la materia in luce. “